“I miei genitori dicono che i miei risultati scolastici sono troppo scarsi anche se sono intelligente, vivace e creativo e mi stanco troppo presto nonostante la mia tenacia! La mia camera è il regno del caos: quando preparo lo zaino metto sempre tante cose inutili e non ciò che mi serve davvero. Se non fosse per mamma perderei appuntamenti importanti: confondo un giorno per un altro con grande facilità. Papà poi si arrabbia perchè non mi concentro in nulla: mi distraggo in un attimo.” ( Paolo 12 anni)

“Gli insegnanti si lamentano perchè sono troppo frettoloso e lento; sono svogliato, distratto, non mi impegno abbastanza, però dicono che sono intelligente. Quante sgridate perchè non sto mai fermo, mi muovo continuamente e chiedo sempre di andare in bagno. Fatico a prendere appunti e non finisco mai di copiare quanto scritto alla lavagna. Però sono il re delle scuse con i compiti: non mi riesce mai di finirli!” (Luca 9 anni)

Paolo e Luca vivono costantemente la frustrazione di chi si impegna senza risultati: loro si sforzano, ma le lettere sembrano confuse, devono ragionare troppo sulle cose e l’ansia li assale quando hanno poco tempo per fare i compiti perchè sanno già che non li finiranno, quindi, perchè iniziarli? Ascoltare e scrivere contemporaneamente è una gran fatica, come poter prendere allora appunti? Ciò che è semplice per i loro compagni, per Paolo e Luca sono montagne insormontabili.

Se siamo fortunati Paolo e Luca ne parleranno con qualcuno in grado di capire perchè vanno nel pallone svolgendo compiti banali, ma la realtà è che Insegnanti, Genitori ed Educatori devono essere in grado di saper leggere i campanelli d’allarme senza minare l’autostima del bambino.

Potrebbero avere un Disturbo Specifico di Apprendimento.

Quindi? Cosa fare?

Inizia oggi il viaggio di Sintra nei Disturbi di Apprendimento. Approfondiamo un argomento di cui si sa poco e che spesso vede pregiudizi nei confronti di ragazzi che hanno solo bisogno di trovare le proprie strategie per compensare queste difficoltà, così da poter poi camminare da soli!

Ma va fatto senza improvvisazione e con competenza affinchè non si perdano gli anni più importanti.

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